TURISMO DELLE RADICI, TURISMO DI RITORNO…E’ IL GRAZIOSO E PIACEVOLMENTE GUSTOSO MODO DI DIRE: “IO HO RADICI ITALIANE”…
di Diego Scarbolo
E ancora: perché ne vale la pena? Come si fa? Dove si fa?...sono solo alcune domande ineludibili…
Va detto -subito- che Turismo (parto da un posto e ritorno nello stesso posto da cui sono partito) è da meglio coniugare con la parola turismi(turismo responsabile, t.culturale, t.sociale, t.sostenibile,t.ecologico, t.enogastronomico, t.archeologico,t-archeologia industriale,t.lento,t.slow food,t.salute,t.medico,t……..ecc…)
Ed inoltre qui interessa partire dal termine ITALICI come parola, come concetto e come esperienza di vita che riguarda nel mondo, secondo autorevoli stime, condotte dallo studio di ricerche coordinato da Piero Bassetti, già primo presidente della Regione Lombardia e relatore sull’argomento alla sede dell’ONU a New York, circa 250 milioni di persone.
Per Italici intendiamo coloro i quali hanno radici di sangue (ricordo che sono solo le piante ad avere le radici non le persone umane) generazionali totali o almeno parziali con nati in Italia, radici culturali con l’Italia (ad es. non c’è direttore di museo d’arte importante nel mondo che non abbia soggiornato parte della sua vita e imparato la nostra lingua in Italia…) radici sociali ( ad es. essere parte acquisita di famiglie allargate italiane) radici religiose (frutto di maturazione nei monasteri italiani e a Roma centro millenario della cattolicità universale) radici giuridiche (il diritto nella lingua della antica Roma è ancora ineludibile per la comprensione giuridica erudita della articolata umanità tutta…)…
Ecco turismo delle radici, ecco turismo di ritorno in Italia del Nord, Centro e Sud le TRE vere macroregioni italiane articolate con lingue e tradizioni famigliari e di famiglie allargate e di fratellanza e di cooperazione e di aspirazioni alla pace, alla libertà ed alla democrazia ….si distinte ma mai separate dall’amore di Patria e da un sano patriottismo.
Tradizioni culturali nel senso di erudizione, nel senso pedagogico, nel senso di modi di vivere, di usi&costumi tra cui la enogastronomia….quale è il vino tipico italiano?...le terre italiche si estendono dalla cima dello Stelvio sino all’isola di Pantelleria, in pieno mare mediterraneo…ebbene di vini tipici ne abbiamo migliaia! …così come migliaia sono i nostri tipici piatti di pasta…ecc…e così è TUTTA da vedere, ascoltare, toccare, odorare, gustare la nostra unità linguistica dentro le nostre diversità del tutto particolare ed uniche italiane.
Solo quando l’amore del fare “tabrocca” si ha un Capo-Lavoro ed “i nostri” sono riconosciuti come Patrimoni Ereditari Culturali dell’Umanità Intera-Unesco.
Come si fa a far vedere, ascoltare, toccare, odorare, gustare ed in questo caso risvegliare nel profondo le radici italiane ? a chi e come rivolgersi? Ecco gli animatori culturali ambientali (ACA) persone preparate il cui amore per la propria città, provincia, regione, ed Italia tutta tende a traboccare rendendosi così percepibile e conseguentemente percepita dal turismo delle radici, turismo di ritorno…
Da qui nasce il bisogno-vero di confrontarsi-davvero in profondità su basi di sana conoscenza della emigrazione italiana vecchia e nuova che riguardava e riguarda, ancora oggi, il mondo intero.
La padronanza delle essenzialità del Presente, dell’Oggi, implica una padronanza -sostanziale del nostro Passato, della nostra ricca ed articolata ultramillenaria Storia.
Va preso atto che le nostre Tre sostanziali macroregioni quella del Nord con la sua corona alpina si relaziona, da sempre, con il centro europa; quella Centrale con Roma (riferimento ineludibile da sempre della cattolicità mondiale) ponte tra i due mari Tirreno ed Adriatico ed il Sud che è - rimane e rimarrà- il vero “Molo” dell’intero Mediterraneo che non può non avere: un grande futuro.
E se non se ne farà Nulla del turismo delle radici, del turismo di ritorno? Vorrà dire che saremo più poveri, tutti, nessuno escluso.
Sappiamo bene che ricco è molto, molto di più di avere tanto denaro e la nostra cara e bella Italia, con tutta la sua lunga meravigliosa storia, ce lo mostra in continuo, testimoniando che solo chi padroneggia il Passato può padroneggiare il Futuro.
Ma il discorso non finisce e non può finire qui. Molto rimane da da dire, da ragionare e da mettere in atto . Assieme, nessuno escluso.
Si qui, in questo tempo, siamo solo all’antipasto.
di Diego Scarbolo
E ancora: perché ne vale la pena? Come si fa? Dove si fa?...sono solo alcune domande ineludibili…
Va detto -subito- che Turismo (parto da un posto e ritorno nello stesso posto da cui sono partito) è da meglio coniugare con la parola turismi(turismo responsabile, t.culturale, t.sociale, t.sostenibile,t.ecologico, t.enogastronomico, t.archeologico,t-archeologia industriale,t.lento,t.slow food,t.salute,t.medico,t……..ecc…)
Ed inoltre qui interessa partire dal termine ITALICI come parola, come concetto e come esperienza di vita che riguarda nel mondo, secondo autorevoli stime, condotte dallo studio di ricerche coordinato da Piero Bassetti, già primo presidente della Regione Lombardia e relatore sull’argomento alla sede dell’ONU a New York, circa 250 milioni di persone.
Per Italici intendiamo coloro i quali hanno radici di sangue (ricordo che sono solo le piante ad avere le radici non le persone umane) generazionali totali o almeno parziali con nati in Italia, radici culturali con l’Italia (ad es. non c’è direttore di museo d’arte importante nel mondo che non abbia soggiornato parte della sua vita e imparato la nostra lingua in Italia…) radici sociali ( ad es. essere parte acquisita di famiglie allargate italiane) radici religiose (frutto di maturazione nei monasteri italiani e a Roma centro millenario della cattolicità universale) radici giuridiche (il diritto nella lingua della antica Roma è ancora ineludibile per la comprensione giuridica erudita della articolata umanità tutta…)…
Ecco turismo delle radici, ecco turismo di ritorno in Italia del Nord, Centro e Sud le TRE vere macroregioni italiane articolate con lingue e tradizioni famigliari e di famiglie allargate e di fratellanza e di cooperazione e di aspirazioni alla pace, alla libertà ed alla democrazia ….si distinte ma mai separate dall’amore di Patria e da un sano patriottismo.
Tradizioni culturali nel senso di erudizione, nel senso pedagogico, nel senso di modi di vivere, di usi&costumi tra cui la enogastronomia….quale è il vino tipico italiano?...le terre italiche si estendono dalla cima dello Stelvio sino all’isola di Pantelleria, in pieno mare mediterraneo…ebbene di vini tipici ne abbiamo migliaia! …così come migliaia sono i nostri tipici piatti di pasta…ecc…e così è TUTTA da vedere, ascoltare, toccare, odorare, gustare la nostra unità linguistica dentro le nostre diversità del tutto particolare ed uniche italiane.
Solo quando l’amore del fare “tabrocca” si ha un Capo-Lavoro ed “i nostri” sono riconosciuti come Patrimoni Ereditari Culturali dell’Umanità Intera-Unesco.
Come si fa a far vedere, ascoltare, toccare, odorare, gustare ed in questo caso risvegliare nel profondo le radici italiane ? a chi e come rivolgersi? Ecco gli animatori culturali ambientali (ACA) persone preparate il cui amore per la propria città, provincia, regione, ed Italia tutta tende a traboccare rendendosi così percepibile e conseguentemente percepita dal turismo delle radici, turismo di ritorno…
Da qui nasce il bisogno-vero di confrontarsi-davvero in profondità su basi di sana conoscenza della emigrazione italiana vecchia e nuova che riguardava e riguarda, ancora oggi, il mondo intero.
La padronanza delle essenzialità del Presente, dell’Oggi, implica una padronanza -sostanziale del nostro Passato, della nostra ricca ed articolata ultramillenaria Storia.
Va preso atto che le nostre Tre sostanziali macroregioni quella del Nord con la sua corona alpina si relaziona, da sempre, con il centro europa; quella Centrale con Roma (riferimento ineludibile da sempre della cattolicità mondiale) ponte tra i due mari Tirreno ed Adriatico ed il Sud che è - rimane e rimarrà- il vero “Molo” dell’intero Mediterraneo che non può non avere: un grande futuro.
E se non se ne farà Nulla del turismo delle radici, del turismo di ritorno? Vorrà dire che saremo più poveri, tutti, nessuno escluso.
Sappiamo bene che ricco è molto, molto di più di avere tanto denaro e la nostra cara e bella Italia, con tutta la sua lunga meravigliosa storia, ce lo mostra in continuo, testimoniando che solo chi padroneggia il Passato può padroneggiare il Futuro.
Ma il discorso non finisce e non può finire qui. Molto rimane da da dire, da ragionare e da mettere in atto . Assieme, nessuno escluso.
Si qui, in questo tempo, siamo solo all’antipasto.