giovedì 17 marzo 2022

“Il dormiente della valle”, una poesia di Rimbaud per riflettere sulla guerra

E' un anfratto verde dove canta un fiume

Appendendo follemente all'erba i suoi stracci
D'argento; dove il sole, dalla fiera montagna
Risplende: è una piccola valle spumeggiante di raggi.
 
Un giovane soldato, la bocca aperta, il capo nudo,
E la nuca immersa nel fresco nasturzio azzurro
Dorme; è steso nell'erba, sotto le nuvole,
Pallido nel suo verde letto dove la luce piove.
 
Ha i piedi fra i gladioli, dorme. Sorridendo come
Sorriderebbe un bimbo malato, fa una dormita:
Natura, cullalo tiepidamente: ha freddo.
 
I profumi non fanno fremere le sue narici;
Lui dorme nel sole, la mano sul petto
Tranquillo. Ha due buchi rossi sul lato destro.

mercoledì 16 marzo 2022

 

” Carl Schimtt, Il nomos della terra, adelphi,91,MI, p.429; 

“Se le armi sono in modo evidente impari allora cade il concetto di guerra reciproca le cui parti si situano sullo stesso piano. E’ infatti proprio della guerra il fatto che si dia una determinata chance, un minimo di possibilità di vittoria. Se questa viene meno, l’avversario diventa  soltanto oggetto di coazione.”