Da diverse settimane 1,7 milioni di tonnellate di acciaio, coils e lamiere, per un valore di oltre un miliardo di euro, sono bloccati sui piazzali dell'Ilva.
La magistratura non rimuove il vincolo del sequestro e una legge dello Stato autorizza la commercializzazione dei prodotti: IL CONFLITTO E' ANCORA APERTO...
Aprendo così un problema di liquidità finanziaria -enorme- all'Ilva, che non può vendere i suoi prodotti intaccando così tutta la catena produttiva degli stabilimenti.
Fermare gli stabilimenti Ilva di Taranto significa assistere a ripercussioni a valle drammatiche per il sistema produttivo italiano.
Il polo di Taranto ha una capacità produttiva annua di circa 10 milioni di tonnellate, pari a oltre il 40% delle intere produzioni nazionali di acciaio. Fermare gli stabilimenti vuol dire mettere 'in ginocchio' la intera produzione manifatturiera italiana.
I costi di sostituzione sulla bilancia commerciale e gli extra costi di approvvigionamento diverrebbero Enormi stimabili tra i quattro e i sette miliardi di euro per anno. I costi per la collettività (cassa integrazione, imposte e oneri sociali) si stimano a quasi un miliardo di euro l'anno oltre alla perdita di potere di acquisto sul territorio di Taranto...ecc....ecc...ecc...
....NON E' TEMPO DI STARE A GUARDARE... PER IL BENE DI TUTTI....