domenica 26 giugno 2011

...ecco il risultato di un'idea condivisa a livello mondo: LONGOBARDIA una regione virtuale europea dentro un corridoio geoculturale europeo...

sabato 25 giugno 2011

DA OGGI IN UNESCO: CIVIDALE DEL FRIULI, BRESCIA, CASTELSEPRIO (VA), SPOLETO E CAMPELLO SUL CLITUNNO (PG), BENEVENTO e MONTE SANT'ANGELO (FG)

Sono da oggi Patrimonio Ereditario Culturale della Umanità UNESCO:

CIVIDALE DEL FRIULI (antica Forum Iulii città natale di Paolo Diacono),
BRESCIA,
CASTELSEPRIO (VA),
SPOLETO E CAMPELLO SUL CLITUNNO (PG),
BENEVENTO e
MONTE SANT'ANGELO (FG).

sono in Longobardia una Regione Virtuale Europea dentro il Corridoio Geoculturale Europeo Longobardia.

Un ricordo carissimo al compianto maestro Prof. Amelio Tagliaferri per le sue impareggiabili opere e lavori sui Longobardi dentro la storia dell' Europa...

entro il 29 giugno, a Parigi si deciderà se Longobardia Rete italiana sarà ufficialmente Patrimonio Ereditario Culturale dell'Umanità UNESCO



...a PARIGI, sino al giorno della nomina, sono presenti tutte le città candidate in rete:


CIVIDALE DEL FRIULI
(antica Forum Iulii città natale di Paolo Diacono),
BRESCIA,
CASTELSEPRIO (VA),
SPOLETO E CAMPELLO SUL CLITUNNO (PG),
BENEVENTO e
MONTE SANT'ANGELO (FG).

martedì 14 giugno 2011

la prof.Maria Rita Monfardini Scarbolo lascia l'insegnamento attivo dellla Ragioneria al Bonomi di Mantova: è FESTA!














Bilancio Integrato”:
nuovi linguaggi di relazione tra impresa e società 07-06-2011 -
di Giorgio Mion
http://www.vanthuanobservatory.org/

Quando alla fine degli anni trenta (1930-39) del secolo scorso il gruppo tedesco AEG pubblicò un primo rendiconto “sociale” – teso a dimostrare gli investimenti sostenuti al fine di migliorare le condizioni lavorative dei propri lavoratori e rimasto sostanzialmente un unicum per almeno quattro decenni –, gli interlocutori istituzionali devono aver pensato ad una bizzarria di qualche manager illuminato o stravagante, a seconda della bonomia dell’osservatore.

Da sempre, infatti, quando si pensa al “bilancio” delle imprese si fa riferimento ad un orizzonte finalistico ben chiaro: l’impresa deve creare profitti e ne dà contezza ai propri finanziatori mediante il bilancio, sulla cui approvazione da parte dell’assemblea sociale si gioca la credibilità interna ed esterna dei manager.

Tradizionalmente, infatti, quando l’impresa comunica “se stessa” in modo istituzionale – cioè mediante i documenti di bilancio – lo fa utilizzando un linguaggio eminentemente economico-finanziario, al fine di permettere al lettore la comprensione delle proprie condizioni economiche e della propria solidità patrimoniale.

Pertanto, il lettore tipico del bilancio è un operatore specializzato ed interessato a profili specifici, come, ad esempio, sono le banche creditrici ovvero i mercati finanziari.

Tuttavia, da qualche tempo, si sta allargando la visione dell’impresa e si tende ad una comprensione più ampia della stessa, in quanto inserita in un contesto sociale ed ambientale in cui si sviluppa e sul quale riversa anche effetti, ora positivi (generando valore, ad esempio creando posti di lavoro) ora negativi, come accade nel caso di produzioni dannose per l’ambiente naturale.

Proprio per questo da tempo tanto gli studiosi quanto coloro che operano nell’impresa hanno sviluppato nuove modalità di rendicontazione – si potrebbe dire di “relazione istituzionale” – dell’attività d’impresa, che coinvolga anche aspetti non strettamente economici; da questa volontà nascono esperienze come quella del cosiddetto “bilancio sociale”, un documento che, mediante l’esposizione di informazioni, dati ed indicatori di diversa natura, è teso a descrivere gli effetti delle produzioni d’impresa sui diversi “stakeholder”, ovverosia sui soggetti che – a vario titolo – sono coinvolti nella gestione: si pensi, ad esempio, ai lavoratori, ai clienti, alle comunità locali, all’ambiente naturale, ecc.

La pratica del bilancio sociale – o, come anche viene denominato, del bilancio di sostenibilità – si è diffusa negli ultimi vent’anni sia in Italia sia all’estero a macchia di leopardo, non essendo obbligatorio, ma mosso soltanto stimoli competitivi o da accordi di categoria (come è accaduto, ad esempio, nei primi anni duemila al settore bancario).

Esso non riguarda soltanto il mondo della cosiddetta impresa “profit”, ma anche le organizzazioni "non profit" ed il settore "pubblico", come testimoniano le molteplici esperienze di bilancio sociale di Provincie e Comuni, non ultimo quello di Trieste.

Ora un nuovo passo in avanti sembra essere quello del cosiddetto “bilancio integrato”, che tende ad includere in un unico sistema di rendicontazione i diversi aspetti della gestione aziendale (economico, sociale, ambientale, ecc.), sulla scorta – soprattutto – delle esperienze internazionali, prima fra tutte quella dell’associazione Global Reporting Initiative, che da anni opera nel campo della rendicontazione sociale in ambito mondiale.

L’obiettivo è quello di ricondurre ad unità i diversi “messaggi” informativi sull’impresa, cosicché il lettore non corra il rischio di “parcellizzare” la propria immagine dell’impresa, ma la colga nella sua sistematicità.

Molta strada è, dunque, stata fatta dopo la storica esperienza di AEG, tuttavia ancora molto cammino va fatto, soprattutto dal punto di vista culturale: per il lettore, che deve abituarsi a guardare una realtà complessa nella sua interezza senza “correre” subito all’ultimo rigo del conto economico, quello destinato al risultato economico, ma anche per il management, per cui la rendicontazione sociale non può essere un fine in sé, ma deve divenire la traccia di un comportamento davvero attento ai diversi riflessi dell’attività aziendale, anche su soggetti “deboli”, perché esterni all’impresa stessa (come l’ambiente naturale o i clienti).

giovedì 9 giugno 2011

Sono quattro i quesiti oggetto del referendum che si voterà il 12 e 13 giugno


Sono quattro i quesiti oggetto del referendum del 12 e 13 giugno:
due sull' acqua, uno sul ritorno al nucleare e l'ultimo sul legittimo impedimento a comparire in aula di giustizia per chi è impegnato in attività di governo.

ACQUA - Uno è sulla cosiddetta 'privatizzazione'', l'altro sui 'profitti' legati alla commercializzazione della risorsa. Nel primo quesito, come hanno spiegato i promotori del referendum, si chiede in sostanza l'abrogazione dell'art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008, relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Il secondo quesito propone "l'abrogazione dell'art.154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell'Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell' "adeguatezza della remunerazione del capitale investito"

NUCLEARE - Il quesito recita così: "Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell'articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?". Il titolo del quesito, riformulato dalla Cassazione alla luce delle norme introdotte col decreto 'omnibus', sarà: "Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare".

LEGITTIMO IMPEDIMENTO - Ecco il quesito: "Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l'articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante 'Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza'?". La norma introduce la possibilità per chi è impegnato in attività di governo di non comparire nelle aule di giustizia

domenica 5 giugno 2011

...dalla fortezza di Milazzo un segno che per millenni a partire dai persiani significa la divinita' della guerra...

...la cura della coltivazione educativa della nonviolenza, scritta tuttattaccata, ci portera' fuori dalla violenza e dallo spreco di avere a disposizone un sistema distruttivo nucleare capace di distruggere 7 sette volte il nostro caro pianeta... non bastava una sola volta?...
Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry® from Vodafone!

mercoledì 1 giugno 2011

....singularity....