mercoledì 16 dicembre 2009

UNCI unione nazionale cooperative italiane e Coltivatori Diretti: tavolo di coordinamento



Cooperazione – UNCI: II Consiglio Generale elegge i nuovi Vice Presidenti Nazionali
16.12.2009 -
Rinnovate le nuove cariche Direttive dell’UNCI e i componenti della Presidenza Nazionale.
E’ quanto è emerso, quest’oggi, nell’ambito della prima riunione del Consiglio Generale, che si è svolto a Roma, e ha eletto all’unanimità

Vice Presidente Vicario UNCI Franco Pasquali, che è anche Segretario Generale Coldiretti, e Vice Presidenti Roberto Celenza e Francesco D’Ulizia, rispettivamente, Presidenti delle Federazioni Unci di Lazio e Marche.

Al centro dei lavori dell’Assemblea, la piena attuazione del progetto UNCI-Coldiretti, l’ampliamento e il consolidamento della rete territoriale per la rappresentanza, assistenza e tutela delle cooperative aderenti del settore agricolo e agroalimentare.

Dal Tavolo di coordinamento tra le due Organizzazioni, si svilupperanno gli obiettivi per la realizzazione dell’economia sociale di mercato, basata sull’imprenditorialità cooperativa, attraverso cui determinare maggiore competitività per la filiera e redditività delle Imprese di produzione agricola e agroindustriale; sensibilizzando, verso tale progetto, anche le cooperative non aderenti.


Il Vice Presidente Vicario, Franco Pasquali: “ ...bisognerà fare della cooperazione il soggetto fondamentale per la costruzione di una filiera agricola tutta italiana in grado di esaltare le distintività produttive e territoriali attraverso la promozione della trasparenza lungo tutta la filiera, generando così valore per i soci cooperatori e per il Paese.”

lunedì 14 dicembre 2009

Premio MERLI di Movimento Azzurro ROMA 11.12.'09







Diego Scarbolo a Roma consegna il premio... 11.12.'09 Parlamento Camera dei Deputati: Premio MERLI di Movimento Azzurro Associazione Ambientalista Riconosciuta dal Ministero Ambiente
Presidente prof. Corrado Monaca Segretario Generale Dr Dante Fasciolo.
Lo scorso anno era stato premiato il Sindaco di Cividale del Friuli prof. Attilio Vuga (corridoio geoculturale europeo Longobardia).

domenica 13 dicembre 2009

“MulinoSCARBOLO” a Cividale del Friuli (Forum Iulii) decretato Patrimonio Ereditario Culturale Italiano in Longobardia: una Regione Virtuale Europea










Il Ministero dei beni Culturali e Ambientali ha decretato che il pregiato e di caratteristiche "uniche" immobile di Archeologia Industriale “Mulino SCARBOLO” a Cividale del Friuli (Forum Iulii) è un patrimonio ereditario culturale italiano ai sensi e per gli effetti della Legge 1° giugno 1939, n. 1089.

Si tratta di due antichi corpi di edifici pervenuti alla famiglia Scarbolo (dal longobardo singolare SKArBULL; plurale:SKArBUI) nel XIX secolo.

Erano adibiti, nei secoli, alla macinazione del frumento, e delle granaglie, e –rara testimonianza superstite in Regione- alla battitura del merluzzo stagionato-BACCALA'.

Costituiscono una notevole testimonianza di archeologia industriale culturale ereditaria di grande rilevanza nella articolata complessità degli usi dello sfruttamento della forza motrice dell’acqua per la vita economica dell’importante centro friulano-europeo di Cividale del Friuli-Forum Iulii.

La Famig1ia (FARA) Scarbolo e il Suo Mulino oggi della famiglia di Elena Scarbolo Taticchi

Il Mulino Scarbolo ( dal longobardo SKArBULL), pervenuto alla famiglia nel XIX secolo. Esempio di pregiata Archeologia Industriale Italiana nel corridoio geoculturale europeo Longobardia.

L'edificio del Mulino SCARBOLO, di forma quadrangolare e tetto a capanna, una falda del quale copre un'ampia tettoia un tempo aperta e sorretta da pilastri ancora visibili, è costruito in muratura mista e mostra,-sul lato verso la roggia, fondazioni in pietra che ne costituiscono l'argine.

Mantiene, al suo interno, pressochè intatto, il sistema per la macinazione. L'asse delle pale esterne è collegato ad una ruota verticale munita di denti cilindrici (PARMULIS) che servono a far azionare la macina (MUELE) formata da due pietre circolari, in pietra piasentina, quella sottostante fissa e quella superiore rotante, la cui interdistanza, regolabile, consentiva diverse dimensioni di macinatura.
Sopra la macina è posta la tramoggia (TRAMUELE o TREMOZE), in legno, nella quale veniva posto il cereale destinato alla macinazione. Il funzionamento per la caduta dosata dei cereali veniva regolato da uno strumento in legno chiamato S'CIASSUL che, strisciando sulla ruota rotante della macina, faceva cadere, a causa delle vibrazioni della pietra, in modo continuativo e costante, il cereale nel foro centrale della ruota (GOLE).

Durante i primi decenni dello scorso secolo il Mulino Scarbolo fu potenziato con un sistema di macinazione a cilindro, azionato sia ad acqua che elettricamente (tecnologia da BRESCIA).

Sulla riva opposta della roggia è ubicato il piccolo edificio per la spillatura dell'orzo e la battitura del Baccalà.

Per la battitura manuale del merluzzo-BACCALA' veniva utilizzato un grande pestello costituito da un grosso maglio di rovere del peso di circa un quintale posto verticalmente sopra una pietra rettangolare incastrata nel pavimento della stanza. Esso veniva sollevato ed abbassato ritmicamente dalla forza motrice dell’acqua. I merluzzi venivano posti sulla pietra a due per volta, spostati e girati in modo tale che i colpi del maglio cadessero dalla testa alla coda di entrambi i lati lasciandone integra la pelle.

Questa attività è stata svolta dalla famig1ia Scarbolo per quasi due secoli, fino a quando, nel 1981, è mancato Luigi Scarbolo, padre dell'attuale proprietaria Elena Scarbolo Taticchi.
Va dato atto che Elena Scarbolo con il marito Fulvio Taticchi hanno curato, con ammirevole instancabile impegno e passione, la valorizzazione storica dell'intera famiglia (fara=famiglia allargata) Scarbolo, nessuno escluso.

mercoledì 9 dicembre 2009

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(Francia:
Dol de Bretagne "Preghiera alla Sacra Pietra Dura" foto Giuly4e)

Menhir
(dal bretone men e hir "pietra lunga") sono dei sacrali megaliti (dal greco "grande pietra") eretti nell'età della pietra.
Potevano raggiungere anche più di venti metri di altezza, come ad esempio il Grand Menhir rotto di Locmariaquer (nel Morbihan in Bretagna).
Sono ampiamente distribuiti in Europa, Africa ed Asia, ma sono più numerosi nell'Europa Occidentale, in particolare in Bretagna e nelle isole britanniche.

Eretti, in molti periodi differenti, nel corso della preistoria e creati nel contesto sacrale della più ampia cultura megalitica.