lunedì 22 giugno 2020

“…Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi…” (Salmi 27,13)


Con il Covid-19 e con il suo effetto di chiusura in casa… ci siamo,anche, relazionati con l’ esplosione della virtualità.

Con il nostro personale smartphone, con il nostro personal computer ci siamo relazionati (quando e come abbiamo voluto) ed abbiamo viaggiato-virtualmente in tutto il mondo stando fermi a casa nostra.

Abbiamo così potuto “contemplare-virtualmente” cioè vedere, ascoltare ma NON  toccare, odorare, gustare le bellezze del creato e delle opere realizzate dalle persone umane di tutto il mondo.

Assaporando la soddisfazione di “fare da soli” e “viaggiare da soli” senza-apparentemente- impedimento alcuno.

Forse, sono proprio le nostre mutevoli esigenze di “ nuovi uomini moderni del terzo millennio dopo Cristo” che chiedono e portano verso una nuova forma di “Associazione-Virtuale” una “Zoom-Association”….

Siamo, ormai, di fatto, in presenza di tre nuove forme di organismi associativi: Associazione Virtuale, Associazione Fisica e Associazione Fisico-Virtuale…tutte da ben comprendere nelle loro implicazioni ed evoluzioni culturali, sociali ed organizzative.

Ed allora è ineludibile chiedersi: dove “sta” il Ctg nel suo Presente-Passato; Presente-Presente e l Presente-Futuro?

Il Ctg lo “trovo” dove stanno i suoi punti di riferimento, dove “sta” la sua ragione di esistere: l’essere in continuo dialogo con il Santo Vangelo e con la Costituzione della nostra cara Italia.

Vangelo è “Amore” come parola, come concetto, come esperienza di vita.

Amore perché sei attratto verso qualsiasi tipo di “Bene” (“il male” si ama solo se si presenta “come se fosse bene”) Effetto dell’amore è la tendenza all’unione, allo “stare assieme” e essere nell’amore significa“gioia di vivere”. Che rimane il primo dovere di un cristiano, in quanto consapevole di aver ricevuto il “dono della vita”.

Siamo nella nostra cara Italia con al centro Roma, centro della cattolicità mondiale. Ineludibile l’art.3 della Costituzione italiana dove i padri fondatori hanno scritto e argomentato sul “..pieno sviluppo della persona umana..” sia singola che associata (art.18).

Contemplare-Fisicamente ” vuol dire vedere, ascoltare ma ANCHE toccare, odorare, gustare le bellezze del creato e delle opere realizzate dalle persone umane in modo così misteriosamente inscindibilmente “tuttoattaccato” ed in modo così affascinatamente-coinvolgente da essere capace di “assorbire tutto me stesso” e, così a tal punto -traboccante-, da dimenticare sia tutte le altre cose, sia la mia propria ed unica individualità.

Come è possibile crescere compiutamente, in pienezza, senza il viaggio (virtuale e nella pienezza fisica) nella nostra cara Italia?

Come è possibile senza il viaggio (virtuale e nella pienezza fisica) conoscerci per capirci nella nostra cara Europa?

Europa che sappiamo essere nata proprio con il Pellegrinaggio, frutto delle profonde radici culturali materne cristiane.

Il Ctg è dentro la realtà vissuta dalle persone giovani e diversamente giovani -in un continuo fecondo dialogo intergenerazionale- di oggi, non di ieri o di domani. Conseguentemente è dentro, a pieno titolo, all’esplosione e dinamicità dello sviluppo tecnologico.

Ctg si riconosce bene nelle parole del Santo Padre “L’unità non è uniformità, non è fare obbligatoriamente tutto insieme, né pensare allo stesso modo, neppure perdere l’identità. Unità nella diversità è precisamente il contrario, è riconoscere e accettare con gioia i diversi doni che lo Spirito Santo dà ad ognuno e metterli al servizio di tutti nella Chiesa.”(Aula Paolo VI 31 ott.2016)

Ed ancora, la nostra associazione fisico-virtuale con il suo rapporto più profondo con il significato della relazione dell’amicizia tra i giovani, tra gli adulti e tra di loro rappresenta un “sistema di vita” in cui i progetti e le azioni, inerenti e conseguenti, sono interiormente unificati.

Nel gruppo Ctg si può davvero dire che:

quelli che mi stimano e che io stimo, mi ri-conoscono. Io sono qualcuno per qualcuno. Posso credere in me stesso, poiché qualcuno mi dà valore; posso mettermi in relazione perché c’è qualcuno esterno a me che mi capisce e che interagisce con me. Sperimento la coscienza del mio valore e della comunicazione interpersonale. Autostima che cresce in me a seguito di un sano confronto.

Nel gruppo organizzato Ctg significa:

prendere un ruolo di cui non eri cosciente, significa imparare a dare significato anche agli altri, dare un senso alla propria presenza sociale, a dare un senso al proprio tempo, a prendere un ruolo nel gruppo, ad essere richiesto per quello che sono e per quello che so fare….

Significa uscire dall’anonimato, entrare nel Ctg, e dire:

“ANCH’IO CI SONO, PERCHE’ SIAMO”

Organo in versione artificiale per avvicinare sempre di più l’uomo alle macchine.


contatto con oggetti.

Braccio robotico
Dopo il primo occhio bionico al mondo, approvato proprio nei giorni scorsi negli Stati Uniti per poter essere utilizzato in trapianti sugli esseri umani, dalla Svizzera giunge un ulteriore organo in versione artificiale che potrebbe presto avvicinare ancora di più l’uomo alle macchine. Al Politecnico di Losanna è stato infatti sviluppato un prototipo di arto bionico in grado di fornire semplici ma importanti sensazioni tattili al paziente, replicando seppur in maniera grezza il senso del tatto.
Gli arti robotici progettati fino ad oggi, infatti, hanno svolto esclusivamente il compito di afferrare e spostare oggetti, senza che l’utente potesse ricevere alcun feedback sensoriale al contatto con gli stessi. Quanto proposto invece dal Prof. Silvestro Micera, di chiare origini italiane, prevede un collegamento dell’arto con i nervi ulnare e mediano, consentendo così una comunicazione diretta con il cervello: proprio quest’ultimo è infatti il mezzo con il quale l’arto può essere comandato, in quanto la comunicazione può avvenire in ambedue le direzioni.

Il braccio bionico progettato in Svizzera, insomma, consente lo scambio di informazioni sia per il comando dei motori che lo azionano, sia per inviare al cervello informazioni sensoriali raccolte da appositi dispositivi installati nei polpastrelli artificiali. Tali informazioni al momento risultano essere non eccessivamente precise e quindi profondamente lontane da quelle restituite dalle dita umane al contatto con gli oggetti. Trattasi tuttavia di un importante passo in avanti, una base sulla quale andare a costruire protesi di nuova generazione in grado di replicare un nuovo aspetto di primaria importanza.
Oltre al miglioramento del feedback sensoriale inviato dall’arto al cervello, poi, vi sono ulteriori ostacoli da aggirare, come ad esempio l’invasività del collegamento adottato per far comunicare i due organi. Ad oggi, infatti, l’arto può essere impiantato e mantenuto attivo per non più di un mese, oltre il quale sono richieste operazioni di manutenzione in alcuni casi particolarmente scomode. Secondo il Prof. Micera, saranno necessari almeno altri due anni di studi intensivi e di ricerca prima di poter vedere tale protesi in pianta stabile su di un paziente.