contatto con oggetti.
20 febbraio 2013,
, ricordo dal Gli arti robotici progettati fino ad oggi, infatti, hanno svolto esclusivamente il compito di afferrare e spostare oggetti, senza che l’utente potesse ricevere alcun feedback sensoriale al contatto con gli stessi. Quanto proposto invece dal Prof. Silvestro Micera, di chiare origini italiane, prevede un collegamento dell’arto con i nervi ulnare e mediano, consentendo così una comunicazione diretta con il cervello: proprio quest’ultimo è infatti il mezzo con il quale l’arto può essere comandato, in quanto la comunicazione può avvenire in ambedue le direzioni.
Oltre al miglioramento del feedback sensoriale inviato dall’arto al cervello, poi, vi sono ulteriori ostacoli da aggirare, come ad esempio l’invasività del collegamento adottato per far comunicare i due organi. Ad oggi, infatti, l’arto può essere impiantato e mantenuto attivo per non più di un mese, oltre il quale sono richieste operazioni di manutenzione in alcuni casi particolarmente scomode. Secondo il Prof. Micera, saranno necessari almeno altri due anni di studi intensivi e di ricerca prima di poter vedere tale protesi in pianta stabile su di un paziente.