lunedì 11 marzo 2013

"I dati parlano chiaro: c'è Bisogno di Meno Rigore" – afferma Marco Fortis, docente all'Università Cattolica...

BARATRO
Fortis cita le ultime statistiche ufficiali della Ue: escludendo l'import di energia, l'Italia avrebbe un saldo positivo extra-Ue di 63,5 miliardi nel 2012 (anziché di 1,7 miliardi), il secondo nella Ue dopo quello della Germania: questo non solo in assenza di stimoli fiscali all'economia, ma mantenendo il maggiore avanza primario di tutti i Paesi salvo la Norvegia (che lo ha perché ha il petrolio)».

«Diventa quindi evidente - aggiunge – che non si possa continuare a deprimere la domanda interna italiana, anche nell'interesse della Germania: basti pensare che la recente l'austerity ha fatto sì che i costruttori tedeschi di autoveicoli abbiano perso 4 miliardi in minore export di vetture verso il mercato italiano».

L'urgenza di promuovere politiche di crescita in tutta l'area Ocse è stata sottolineata, in un video messaggio diretto al Wokshop Ambrosetti, dal segretario generale dell'Organizzazione internazionale, Angel Gurria: riconosciuto che i livelli di disoccupazione sono ancora inaccettabilmente alti in tutta l'area Ocse, Gurria ha richiamato la necessità di trovare «nuove fonti di crescita, attraverso l'innovazione, l'eco-economia (green growth) e più liberi flussi commerciali: questa è la sfida cruciale».

«Solo nell'area Ocse - ha aggiunto Gurria - abbiamo bisogno di creare circa 14 milioni di posti di lavoro solo per ripristinare i livelli di occupazione precedenti alla crisi finanziaria globale del 2008».