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E' con piacere che segnaliamo il corso residenziale che terrà il prof. Nino Galloni sul tema:
"1944-2014, I Limiti della Corsa alla Ricchezza: Tappe Storiche del Capitalismo e Scenari
futuri"
a cura del prof. Nino Galloni
che si svolgerà alle Vacances de l’Esprit 2014 proposte dalla Associazione ASIA da Contattare per avere informazioni sull'adesione al seminario che si svolgerà a San
Bernardo - Val di Rabbi (TN) dal 19 al 26 luglio 2014
Il corso
prenderà in esame settant'anni di storia economica italiana, europea e
internazionale: dagli accordi di Bretton Woods del 1944 al presente. Le
dodici lezioni seguiranno l’evolversi della cultura economica e d’impresa, dei modelli
e dei paradigmi che hanno caratterizzato situazioni degli Stati e rapporti tra
loro. Dalla guerra fredda al tramonto dell’idea keynesiana, dal riemergere
della visione liberista a metà del periodo di osservazione fino al suo attuale
sfacelo; senza sottrarsi a valutazioni e indicazioni per il presente sulla
base delle esperienze accumulate, delle teorizzazioni disponibili, di
ragionevoli previsioni, ma anche cercando di riempire di contenuti i forti
momenti di incertezza che riguardano la società italiana, gli equilibri
atlantici e l’emergere dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina,
Sudafrica… e non solo).
Nino Galloni è un economista, docente e
scrittore italiano. Ha collaborato col professor Federico Caffè ed è stato
direttore generale prima al Ministero dell'Economia, poi a quello del
Lavoro. Ha ricoperto importanti incarichi e ruoli presso l'INPDAP e
l'OCSE. È stato consigliere di amministrazione dell’Agip Coal e Nuova SATIN, e
della statunitense FINTEXT Corporation. Dal 2010 è sindaco effettivo dell’INPS.
Galloni è autore di numerosissimi saggi e studi di economia riguardanti il
mercato, la finanza e la sovranità monetaria, tra i quali ricordiamo i
recenti Chi ha tradito l’economia italiana? Come uscire
dall’emergenza, Editori Riuniti University Press, Roma 2011, e Il
grande mutuo. Le ragioni profonde della prossima crisi finanziaria, Editori
Riuniti, Roma 2007.
Programma
delle lezioni
1. Da
Bretton Woods ai primordi della CECA
Si
affronteranno le due grandi questioni del tallone aureo (parità fisse
partendo dalla quotazione stabile di 35 dollari per oncia) e della disciplina
delle partite correnti comprensiva delle istituzioni finanziarie
internazionali preposte (FMI e WB); inizia l’esperienza europea di
collaborazione economica su carbone, acciaio, energia atomica…
2. La guerra
fredda e il modello economico keynesiano
Due
paradigmi economici a confronto: il capitalismo di Stato senza mercato e il
consumismo keynesiano; macroeconomia contro microeconomia, il caso americano
con particolare enfasi sull’esperienza kennediana.
3. La
“regola” di Cambridge, i costi decrescenti e l’espandersi della classe media
La
distribuzione dei guadagni di produttività e la tassazione dei profitti portano
al rafforzamento della classe media mentre la teoria dei costi decrescenti
consente sviluppo, competitività e alti salari.
4. 35 anni
di sviluppo tra managers, profitti e mercato
La
massimizzazione dei profitti e la minimizzazione dei saggi di profitto
consentono un’espansione continua dell’economia che costringe i proprietari ad
accettare solo la valorizzazione dei patrimoni.
5. Banche
inglesi alla riscossa; il G7 del 1979
Comincia
dalle banche inglesi la riscossa dei proprietari dopo che Nixon ha sganciato il
dollaro dall’oro, petrodollari, speculazione, risalgono le idee liberiste che
trovano nel G7 di Tokio il loro fulcro culturale: nessuno dovrà più essere
aiutato, cade l’ultimo bastione degli accordi del 1944 e inizia l’attacco al
welfare.
6. Attacco
agli Stati: la fine della moneta esogena?
Perché e da
chi vengono attaccati gli Stati nazionali e la loro sovranità monetaria; lo
Stato non sarà più produttore di liquidità, ma al pari degli altri operatori,
la domanderà direttamente al “mercato”; conseguenze del fenomeno.
7. I limiti
del Keynesismo
La critica
al keynesismo e ai suoi limiti (evoluzione del mondo del lavoro, delle
tecnologie e dei gusti dei consumatori; economie aperte e minore efficacia del
moltiplicatore keynesiano; la teoria della competitività e dei costi crescenti)
non ne produce la riforma ma l’abbandono…
8. Gli
anni’80 e l’esplosione dei tassi di interesse
Si determina
un innalzamento fuori dalle medie storiche dei tassi di interesse, si
accorciano gli orizzonti temporali delle imprese, aumenta la disoccupazione
specie giovanile, inizia la finanziarizzazione dell’economia.
9. Anni ’90,
boom delle borse e ripristino della “banca universale”
Dopo la
crisi monetaria del ’92, si riducono i corsi obbligazionari, inizia un boom
delle borse che durerà fino al 2001, cambia la cultura capitalistica e le
banche ottengono la cancellazione della normativa degli anni ’30 che aveva
assicurato oltre sessant’anni di equilibrio tra credito e finanza.
10. Inizia
la crisi nel 2001, il crollo del 2008
Inizia la
crisi alla fine della primavera del 2001, le banche iniziano ad emettere
derivati, si prevede una ripresa a breve che non verrà mai; il drenaggio di
liquidità determina il crollo del sistema interbancario nel 2008 a cui le
Banche Centrali rispondono con autorizzazioni monetarie illimitate (crolla la
tesi liberista delle limitazioni monetarie), seguono interventi a sostegno dei
Debiti degli Stati o quantitative easing (crolla l’altra tesi
liberistica della separazione tra governi e banche centrali).
11. 2013:
dalle banche alla finanza senza freni
Alla fine
del 2013 si scopre che anche le banche universali cadono sotto il controllo
della grande finanza speculativa internazionale, gli algoritmi e non più le
valutazioni economiche controllano il sistema mondiale; l’Unione Bancaria
Europea come fase finale del progetto europeo che, dopo gli anni ’70, aveva
tradito l’idea dei padri fondatori.
12. Keynes
nel terzo millennio, la decrescita, modelli alternativi
Si sondano
tre soluzioni: a) il ritorno ad un modello keynesiano; b) la cosiddetta
decrescita (felice); c) modelli alternativi di equilibrio dal basso
dell’economia reale.